Come si ricicla


Cosa inserire nei mastelli della carta

      Il riciclaggio della carta è un settore specifico del riciclaggio dei rifiuti. Gli impieghi fondamentali della carta sono:

  • supporto fisico per la scrittura e la stampa;
  • materiale da imballaggio.

      Si tratta di prodotti di uso universale, con indici crescenti di produzione e di domanda (il consumo pro-capite di carta e cartoni in Italia era stimato da MinAmbiente nel 2002 a 186 kg/abitante, a fronte della media UE di 203,7 kg/abitante), e il cui utilizzo ha a valle una forte e diffusa produzione di rifiuti.

      Come tutti i rifiuti, la carta pone problemi di smaltimento. La carta è però un materiale riciclabile. Come il vetro, infatti, la carta recuperata può essere trattata e riutilizzata come materia prima per la produzione di nuova carta.
La trasformazione del rifiuto cartaceo (che si definisce da carta macero) in materia prima necessita di varie fasi:

  • raccolta e stoccaggio (in questa fase è particolarmente rilevante che le amministrazioni locali richiedano e organizzino la raccolta differenziata dei rifiuti);
  • selezionamento (per separare la fibra utilizzabile dai materiali spuri - spaghi, plastica, metalli - che normalmente sono incorporati nelle balle di carta da macero);
  • sbiancamento (per eliminare gli inchiostri)

      A questo punto del ciclo, la cellulosa contenuta nella carta-rifiuto è ritornata ad essere una materia prima, pronta a rientrare nel ciclo di produzione.

E' previsto lo smaltimento del Tetra Pak.

Come si ricicla il vetro

      Il vetro ha origini antichissime ed è prodotto fondendo ad altissime temperature sabbie speciali con l'aggiunta di soda. Riciclare il vetro permette quindi di ridurre sensibilmente le attività di cava, di evitare la produzione dei residui tossici della fusione e di risparmiare un considerevole quantitativo di energia.

      Una volta raccolti in modo differenziato, i prodotti di vetro (bottiglie barattoli, vasetti ecc.) vengono selezionati e ripuliti da elementi estranei per essere condotti agli impianti di trasformazione.

      Attraverso la fusione il vetro è ridotto ad una massa fluida e modellato in nuovi oggetti. Dal punto di vista qualitativo il vetro riciclato è assolutamente identico a quello vergine ad eccezione del colore. Per produrre vetro incolore è infatti necessario utilizzare solo oggetti incolori, mentre con il vetro verde si possono ottenere vetri verdi e, in alcuni casi, marrone.

      L'igienicità del vetro permette, oltre al riciclo, il riutilizzo. Sebbene la pratica del vuoto a rendere abbia subito un declino negli ultimi anni, non è scomparsa del tutto. Sarebbe preferibile scegliere quei prodotti contenuti in recipienti di vetro con cauzione. In questo modo si risparmia sul recipiente, si riduce il volume di rifiuti e si salvaguarda l'ambiente. Anche i contenitori a perdere (come i barattoli) possono essere riutilizzati per conservare alimenti o altre sostanze.

Come si ricicla la Plastica

      Sono dette materie plastiche quei materiali artificiali con struttura macromolecolare che in determinate condizioni di temperatura e pressione subiscono variazioni permanenti di forma.

      Le gomme, pur avendo chimicamente e tecnologicamente molti punti di contatto con le materie plastiche, non sono normalmente considerate tali.

      La plastica non può essere riciclata con facilità, in quanto il costo di rilavorazione è molto superiore al costo di produzione di plastica nuova, e le numerosissime plastiche presenti sul mercato non possono essere mescolate fra di loro. Un circolo vizioso da cui è difficile uscirne.

      Nel "sistema a riciclaggio", però, le plastiche sintetiche di origine petrolchimica sono sostituite a monte con le bioplastica. Questi nuovi materiali, di origine vegetale, hanno il vantaggio di produrre una combustione meno inquinante, o di essere più biodegradabili (alla normale azione degli agenti naturali) se rilasciate nell'ambiente o in discarica.

      Il tempo di decomposizione è di una trentina d'anni contro i 1000 richiesti dalle materie plastiche. Le plastiche bio attualmente sul mercato sono composte di amidi o loro derivati e, oltre ad essere organici col vantaggio della biodegradabiità, hanno il pregio di non rendere sterile il terreno sul quale vengono depositati.

      Ciò consente di ricavare compost fertilizzante dai contenitori bio e di impiegarli in pellicole per l'agricoltura e per le serre.

Come si ricicla l'Umido

      La materia organica rappresenta la frazione più pesante dei RSU (Rifiuti Solidi Urbani), mediamente tra il 30 e il 40 % del totale. E' rappresentata prevalentemente dagli scarti alimentari e da sfalci erbosi. Possono essere compresi in questa categoria anche la carta ed il legno.

      Perché il processo di degradazione di questa importante frazione possa essere efficace è necessario fare molta attenzione a raccogliere le diverse frazioni in maniera totalmente separata dal resto del pattume. Nel contenitore per l'organico dobbiamo quindi conferire solo:


  • carni, ortaggi, fiori, pane, gusci di crostacei, gusci di uova, ossa, fondi di caffè, bustine del thè, fibre naturali come cotone, lino, canapa e lana, bucce di frutta (per gli agrumi aggiungerne piccole quantità), foglie, pezzi di legno, carta di giornale, fazzoletti di carta e carta da cucina.
  • NON vanno conferite nella compostiera grassi ed oli vegetali ed animali, prodotti caseari, feci di animali domestici carnivori (cani e gatti), carta patinata a colori, pezzi di legno trattato con vernici o preservanti.

      Produzione di biogas a partire dalla degradazione batterica, potrebbero essere usati tutti i residui organici ad eccezione di quelli contaminati con composti chimici.

      Nel caso in cui la materia organica, al contrario, venisse inviata ad impianti di produzione di biogas a partire dalla degradazione batterica, potrebbero essere usati tutti i residui organici ad eccezione di quelli contaminati con composti chimici.

Il riciclaggio dei rifiuti organici

      Circa il 30% dei rifiuti urbani è costituito dai cosiddetti rifiuti organici, provenienti principalmente dagli scarti alimentari di cucina (sia domestici che da mense e ristoranti), dalla gestione dei giardini pubblici e privati (sfalci, potature, foglie) e dai mercati (scarti ortofrutticoli).

      Si tratta quindi di una grande quantità di materiale che attualmente, purtroppo, finisce ancora in discarica.

      Riciclare questi rifiuti conviene sotto molti punti di vista: diminuisce il fabbisogno di discariche, si riducono i costi di smaltimento, si evita la produzione di inquinanti (odori e percolato in discarica o eventuale bruciatura di questi scarti), si recupera un prezioso materiale utile a garantire la fertilità dei suoli.

      L'attività di riciclaggio della materia organica non più utilizzabile (rifiuti organici) si chiama compostaggio
 

Come si ricicla il Legno

      Il legno rimane un materiale prezioso anche dopo che il suo utilizzo primario (nell'arredamento, nell'edilizia, ecc.) è giunto alla fine. I rifiuti legnosi, raccolti in modo differenziato, sono infatti triturati e pressati in modo grossolano per essere condotti in modo pratico ed economico agli impianti di riciclaggio.

      Un'ulteriore lavorazione, permette poi di produrre scagliette di legno pronte all'uso (i cosiddetti "chips"), la cui qualità è garantita dall'alto livello tecnologico raggiunto dai processi di lavorazione industriale e dalla bontà della materia prima.

      I chips trovano utilizzo in numerose filiere: possono essere inseriti in pannelli truciolati adatti all'industria del mobile e dei complementi d'arredo; possono essere trasformati in pasta cellulosica, utile alle cartiere per produrre carta riciclata; possono entrare a far parte del compost, da cui si ottengono ammendanti e concimi naturali per l'agricoltura.

      Infine, gli scarti di produzione di tutte le fasi del processo di riciclaggio del legno possono essere recuperati attraverso la produzione di combustibile derivato da rifiuti (il cosiddetto CDR) ed utilizzati negli impianti di termovalorizzazione per la produzione di energia elettrica.